Le icone acheropite

Alcune icone ci sono state tramandate con il nome di icone acheropite cioè non dipinte da mano umana. Queste raffigurano il volto di un uomo, identificato con il Cristo,  con barba e lunghi capelli al centro di un telo rettangolare .

Volto-Santo-Jaroslavl-fine-XIV-secolo

Santo Volto di Jaroslav XIII sec.

 Questa icona è in genere conosciuta come il “mandylion” o il “ keramion”.

Mandylion in aramaico significa “asciugamano”, mentre in arabo “mandil”  sta per “telo”. Secondo la tradizione il mandylion  è il sacro telo che Gesù mandò al Re Abgar V dopo averlo impresso con il suo volto.

Dal VI secolo divenne modello del volto di Cristo per gli iconografi bizantini.

Questo telo (mandylion appunto) fu ritrovato nel 544, e durante l’assedio della città di Edessa nascosto in un muro; fu successivamente ritrovato nel 944 e  portato a Costantinopoli dove fu conservato nella cappella del Palazzo reale, se ne persero poi le tracce nel 1204 sembra trafugato durante la IV crociata. Per alcuni studiosi si sarebbe trattato della “sacra sindone” ripiegata in modo tale da vederne solo il volto.

il santo Keramion scuola di Novgorod XII sec Galleria Tret'Jakov Mosca

Santo Keramion XII sec.

Il keramion invece rappresenta la tegola usata per murare il mandylion e che avrebbe conservato a causa di una lampada accesa l’impronta rovesciata del volto santo. Attualmente i mandylion  che derivano da quello citato sono tre e sono : il santo volto di Laon, il volto santo di Jaroslav e il santo  Keramion di Novgorod. Le icone che raffigurano, oltre al volto del Cristo, due angeli che tengono nelle mani i lembi del telo sono di epoca più tarda.

di Eleonora Guarducci